Ci sono luoghi fermi in un tempo lontano fatti di colori, profumi e sapori che senti marchiati a fuoco sulla pelle. Ci sono luoghi che provi a rappresentare e a descrivere ma che forse è giusto che rimangano in qualche angolo della tua mente, al sicuro dalle contaminazioni dei tempi moderni.
Ci sono luoghi pieni di oggetti che ricordi perfettamente, che hai osservato, toccato, usato, sistemato. Oggetti che in un attimo sono capaci di riportarti esattamente li, dove li hai visti l'ultima volta. Una magia affidata a questo stupefacente strumento che possediamo: la mente.
E poi ci sei tu, con tutta la strada che nel frattempo hai fatto per allontanarti da quei luoghi. Ci sei tu che in una mattina di ottobre, senti il bisogno di annotare questi pensieri da qualche parte. Ci sei tu sempre in bilico tra forza e debolezza, rassicurante lucidità e inconsistente frivolezza. Ci sei tu con il tempo che passa e le cose che rimangono immutabili, ferme congelate in uno stato di permanente squilibrio fatto di pesi che alla fine sono diventati parte di te.
Ci sei tu con le tue domande, con la tua incrollabile certezza di poter un giorno capire e vedere questo filo che senti collegare i minuti, le ore, i giorni della tua vita e finalmente comprendere il senso vero di tutto, forse raccolto nel contrasto tra bianco e nero, tra quello che è andato storto e quello che alla fine si è raddrizzato.
Una disarmante verità che non puoi non accogliere con un senso di sollievo e uno spirito di benevolenza. In quei luoghi ci sei tu, nonostante tutto....
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